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MEDITAZIONE E PREGHIERA

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lapecorellasmarrita
view post Posted on 3/7/2015, 16:18




MEDITAZIONE E PREGHIERA



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Questa etichetta che intendevo dedicare esclusivamente alla preghiera sulla scia del libro “Con Maria Verso Gesù” è si dedicata alla preghiera ma sono inevitabilmente scivolato in un ampliamento, non potendo tralasciare, a mio avviso, parte del messaggio di Padre Pio,considerato uno dei più grandi mistici di ogni tempo. Come poter dimenticare chi è nel dolore e nella sofferenza nonostante queste costituiscano la via privilegiata per giungere all’unione con Dio? Effettivamente vediamo al rovescio! A tal proposito rimando i nostri cari amici all’etichetta interna cosi intitolata cliccando qui https://lalanterna.blogfree.net/?t=5009149 ed ho aggiunto qualche pillola di saggezza di San Giuseppe da Copertino, alcuni aneddoti di santi e qualche citazione dell’ormai noto Padre Colombano Vuilleumier, Redentorista ed eremita Camaldolese di 102 anni suonati.


Molti, purtroppo, non comprendono ( e talvolta non intendono voler capire ) che il segreto del dolore e della sofferenza, non sta solo per accettarli per amor di Dio, ma nel santificarli offrendoli quotidianamente come mezzi di espiazione dei nostri peccati e di corredenzione del mondo. Cosi abbandonano la sana Dottrina per darsi allo yoga, al “coaching spirituale” e a chissà quante altre pratiche , scordandosi o ignorando a loro spese ( soprattutto chi, dal cuore indurito, le insegna o , colpevolmente ed anche per svariati interessi, tace nonostante abbia responsabilità di anime e a Dio dovrà renderne conto https://lalanterna.blogfree.net/?t=5112240 ) che, a titolo d’esempio, la meditazione cristiana e meditazione orientale,”nel minore dei mali” non sono solo diverse ma opposte ( l’una è rivolta “verso il Sé” l’altra, quella cristiana vero il Tu di Dio - Trinità ) e che non si possa giustificare “una pratica dello yoga coniugata alla preghiera cristiana”, sia perché del tutto incompatibile con l’essenza del cristianesimo e in contraddizione (come lo vedremo) con l’esperienza dei Santi. Non meravigliamoci se molti occidentali si sono convertiti all’Induismo come conseguenza di una banale iscrizione ad un corso di yoga! (Don Pasqualino Fusco). Questo con tutto il rispetto nei confronti dei buoni buddisti, induisti o maomettani che siano, tranne per i monaci “cattolici” che insegnano tali pratiche e si danno persino all’alchimia etc… e per quei pastori che tacciono anziché vegliare e mettere in guardia il suo gregge, Gris compreso, che sotto molti aspetti lascia a desiderare.

Troverete in questa etichetta anche alcune pillole di saggezza in “PUNTI APPUNTI PER SPUNTI” che potranno apparire a taluni amare ad altri dolci, tutto dipende dall’ esperienza e progresso spirituale. Taluni ci capiranno ben poco se non nulla, come è accaduto a me anni fa nel
“leggere” per la prima volta il libretto “Buona Giornata”, mentre altri potranno trarne gran beneficio, come adesso ne traggo anch’io.

Per tale motivo intendo iniziare dalla fine (per cosi dire), invitandovi a fare tesoro di questo consiglio di Padre Pio: “Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti, ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto. ( Epist. III, p.579).

Un caro e fraterno abbraccio in Gesù et Maria

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(La pecorella smarrita)



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PREGARE
(la preghiera è la chiave del Paradiso)




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Sant’Alfonso afferma: Tutti i Predicatori dovrebbero inculcare, più di ogni altra cosa, di sempre pregare, con sempre ammonire, esclamare e ripetere continuamente: pregate! Pregate!
I Confessori a nessuna cosa dovrebbero esortare con tanto maggior calore che alla preghiera. Gli scrittori di nessuna cosa dovrebbero scrivere più abbondantemente che della preghiera. Chi non prega certamente si danna; chi prega certamente si salva”.



TUTTO L’UNIVERSO E TUTTO IL PARADISO INVITANO A PREGARE:



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Tutto il cosmo è un continuo invito alla preghiera: Ogni cosa creata e ogni vivente inferiore all’uomo, sebbene inconsciamente, prega in continuazione: apre la fila – come dice Francesco d’Assisi – “ messer lo frate sole”, il quale, al primo sorgere del mattino (come si esprime un poeta), diffonde “quella luce rapida/ che piove di cosa in cosa/ ed i color vari suscita/ ovunque si riposa”. “Il sole afferma la Bibbia – mentre appare nel suo sorgere, proclama: Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo! (Sir. 43,2)


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Pregano le stelle brillando nel firmamento. Pregano le montagne ergendosi come giganti davanti al Creatore. Pregano gli alberi dispiegando i loro rami quali braccia alzate verso il Signore. Prega il mare sussurrando la lode al Creatore con il flusso e riflusso alle sponde. Prega la foresta quando stornisce. Prega il cane abbaiando. Pregano gli uccelli con il loro cinguettio. Ogni cosa vivente prega e invita l’uomo, re del creato e unico essere intelligente dell’universo, a pregare. L’uomo – come dice la Liturgia-“ deve farsi voce di ogni creatura” per lodare il Signore.


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San Giuseppe da Copertino, la mattina del Corpus Domini, mentre gli veniva malinconia di non poter andare anch’egli, mentre tutti gli altri andavano apparati d’abiti sacri ed egli se ne stava così ritirato venne preso da questo pensiero interno “Se brami di vedere l’onore che si dà a Me in questa solennità senza che tu vada alla processione (dove erano state fatte diverse cose apparenti come vari misterij di rappresentazioni secondo il solito di quella città, come archi ecc.) rimira queste rose del giardino che fanno apparato solenne a mio onore, guarda l’altre erbe e gli alberi fioriti che fanno il simile, ascolta l’armonia degli uccelli in vece di musica, alza gli occhi al cielo risplendente e così potrai rallegrarti da dovero a mio onore. Et in vero di questa maniera si sentì riempiere di giubilo.


“Le creature si risentiranno nel giorno finale contro i peccatori”




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Sempre san Giuseppe da Copertino, “ragionando degli uomini che attendono a caminare dietro le proprie voglie e si scordano del Sommo Dio, non servendosi delle cose create da Sua Divina Maestà a fine di lodarla e benedirla, ma in male più tosto se ne servono, diceva che però nel giorno del giudizio universale le predette creature faranno tutte il suo risentimento contro de’ peccatori, per esempio la terra si muoverà secondo è scritto: “Erunt terraemotus” (Mc 13,8) perché ella dirà: io, o huomo peccatore, t’ho sostenuto lungo tempo sopra di me, t’ho dato i frutti miei e tu hai abbusato della mia carità





Così le stelle diranno: noi ti facessimo splendore di notte a fine, rimirando la bellezza nostra, innalzassi la mente al tuo e nostro Creatore, ma tu più tosto la notte camminavi a far peccati,e però stellae cadent de ceolo. La luna medesima dirà: io presedevo alla notte e ti facevo lume per qualche onesto bisogno e tu in detto tempo disprezzavi Dio e di notte commettevi latrocinij e peccati d’immondezze, e però luna non dabit lumen suum.

Con il sole ancora dirà: io ti mandai i miei raggi con li quali tu potevi, operando bene, servire al tuo e mio Creatore con li quali tu potevi, contemplando in me stesso la bellezza di lui, ma tu il tutto abusasti e però sol oscurabitur (Matteo 24,29 per le tre citazioni) e tutto questo va a ferire il detto di s. Paolo: vanitati enim creatura subiecta est non volens sed propter eum qui subirci eam in spem, quia et ipsa creatura liberatur a servitute corruptionis (Romani 8,20) dove dimostra l’Apostolo che le creature tutte servono malvolentieri alli peccatori che non obbediscono al Creatore, e però stanno aspettando l’ultimo giorno per essere liberate da questa servitù”. (Cit:” I tre diari dell’Abate Rosmi su san Giuseppe da Copertino, Ed Messaggero di Padova)



GESU’, CI HA INSEGNATO A PREGARE, CON L’ESEMPIO E CON LA PAROLA




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CON L’ESEMPIO: “ La preghiera era la vita della sua anima, e tutta la sua vita era preghiera. La storia dell’umanità non conosce altro personaggio che in tale pienezza e in tale modo si intrattenesse con Dio in preghiera come Gesù, figlio dell’uomo e figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre. Pregava nella sinagoga, nel deserto, sulla montagna, per notti intere, nell’orto degli ulivi, da solo, insieme alla sua famiglia con la quale recitava lunghe preghiere come era solito fare ogni buon ebreo; pregava nei tempi delle sue predicazioni, durante la passione, sulla croce, sempre.

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La sua era una preghiera fatta con grande fervore, com’è documentato dalla Bibbia: “Egli nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime”. La sua preghiera era incessante poiché tutta la sua vita, in ogni momento, era una lode altissima al Padre e una continua uniformità al suo volere, tanto da poter esclamare: “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato”


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CON LA PAROLA: Quanto ha insistito sulla preghiera! “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. “Entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che vede nel segreto”. “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”. “Vegliate e pregate in ogni momento” “Se voi domandate qualche cosa al Padre mio nel mio nome, Egli ve la darà. Finora voi non avete domandato nulla in mio nome; domandate e riceverete, affinché la vostra gioia sia piena”.



COS’E’ LA PREGHIERA?




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NULLA DI PIU’ BELLO DELLA PREGHIERA, nulla di più sublime. E’ una pia elevazione della mente a Dio; è un dolce colloquio del cuore col Signore; è come mettersi al telefono e conversare con il Padre celeste; è come essere ricevuti in privata udienza dal Padre, da Gesù, dallo Spirito Consolatore; è una corsa affettuosa di amore verso quel Dio che ci ha donato la vita e la grazia; è come il volare dell’ape sul Cuore di Gesù e suggerne dolcezza, conforto ed energia spirituale. Cit. Fra Crispino Lanzi, “Con Maria verso Gesù”, adattato)


Certo tanta meno si conosce l’amore che Gesù ha per noi,tanto meno riusciremo a colloquiare con Lui, l’Eterna Sapienza, la quale “ per avvicinarsi ancora di più agli uomini e dare prova sensibile del suo amore, è giunta fino a farsi uomo, fino a diventare bambino, farsi povero e morire per essi sulla croce. Mentre viveva sulla terra, quante volte ha esclamato: Venite a me! Venite tutti a me! Sono io: non abbiate paura di nulla! Perché temete? Sono simile a voi. Io vi amo. E’ forse perché siete peccatori? Ma sono proprio loro che cerco! Io sono l’amica dei peccatori. E’ perché per vostra colpa vi siete allontanati dall’ovile? Oh! Io sono il Buon Pastore! E’ perché siete pieni di peccati, coperti da indecenze, oppressi da tristezza? Ma è proprio per questo che dovete venire a me: io vi libererò, vi purificherò, vi consolerò.

Volendo da una parte mostrare il suo amore per l’uomo, fino a morire al posto suo per salvarlo, e dall’altra parte non potendosi decidere ad abbandonarlo, ella trova un meraviglioso segreto per morire e vivere allo stesso tempo, e rimanere con l’uomo fino alla fine dei secoli: è l’invenzione amorosa dell’Eucarestia; in questo mistero, per soddisfare il suo amore, non esita a cambiare e rovesciare tutta la natura.



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Se non si nasconde sotto lo splendore di un diamante o altra pietra preziosa, è che non vuole soltanto dimorare esteriormente con l’uomo, ma si nasconde sotto l’apparenza di un piccolo pezzo di pane, che è il cibo adatto all’uomo, per essere da lui mangiato e così entrare fin nel suo cuore e prendervi le sue delizie. “ Invenzione di un amore ardente” (Giovanni Crisostomo). Cit San Luigi M. Grignon de Montfort: “L’amore di Gesù eterna sapienza”,codice 8366 Editrice Shalom wwweditriceshalomit




NULLA E’ PIU’ NECESSARIO DELLA PREGHIERA.



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Non ripetere quella solita scusa: non ho tempo per pregare. Non è vero! Il tempo lo trova chi lo sa trovare e lo saprà trovare soltanto chi ama molto il Signore e si preoccupa della salvezza della propria anima. Del resto, per pregare, non si richiede molto tempo, ma molto amore. Il P. Evely afferma: “Trovate tempo per i vostri abiti, pranzi, giornali, radio, televisione, cinema, per il parrucchiere, per gli amici. Se Dio non trova posto nella vostra giornata è perché per voi Dio è senza valore. Senza un tempo per la preghiera quotidiana, voi siete praticamente atei, senza Dio”.




La preghiera è indispensabile per rettamente credere (ortodossia): senza preghiera la fede si spegne, come una lampada che non può restare accesa senza combustibile; e, perduta la fede, tutto è perduto poiché la fede è l’unica vera ricchezza.

La fede è pure indispensabile per rettamente operare (ortoprassi): infatti Gesù dice: “Senza di me non potete far niente. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto”. La preghiera è come la centrale elettrica necessaria per produrre nell’anima e diffondere nel mondo la luce di verità, di forza di volontà, fuoco di amore a Dio e ai fratelli.


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“PUNTI APPUNTI PER SPUNTI”




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La preghiera è l’effusione del nostro cuore in quello di Dio… Quando essa è fatta bene, commuove il Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci. Cerchiamo di effondere tutto l’animo nostro quando ci mettiamo a pregare Iddio. Egli rimane avvinto dalle nostre preghiere per poterci venire in aiuto (Padre Pio, T,74)


Le preghiere dei santi nel cielo e delle anime giuste in terra sono profumo che non andrà mai perduto (Padre Pio, GF,175).


PERCHE’ PREGARE E MEDITARE




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“Ti metterai alla presenza di Dio nell’orazione per due principali ragioni.

La prima per rendere a Dio l’onore e l’ossequio che Gli dobbiamo, e ciò può farsi senza che Egli parli a noi né noi a Lui riconoscendoci suoi servi. E questo modo di stare alla sua presenza è santissimo, eccellentissimo, purissimo e di grandissima perfezione.(Padre Pio)

La seconda ragione è per parlargli e sentire la sua voce per mezzo delle sue ispirazioni e illuminazioni interne e ordinariamente questo si fa con grandissimo gusto: il Signore spande sopra di noi mille balsami e unguenti preziosi che recano una grande gioia nell’anima”. (Epist III Padre Pio)



Mediante lo studio dei libri si cerca Dio, con la meditazione lo si trova (Padre Pio, AdFP,547).


Con la preghiera si cerca Dio, con la meditazione si trova e si gusta. (Padre Pio)


“Chi non medita fa come colui che non si specchia mai e che, quindi, non si cura di uscire ordinato, poiché può essere imbrattato senza saperlo.
La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, e tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto”. (Padre Pio)



Non so poi affatto compatirti né perdonarti quel tuo modo di tralasciare con facilità la comunione nonché la santa meditazione. Ricordati, figlia mia, che non si perviene a salute se non per la preghiera; che non si vince la battaglia se non per la preghiera. A te dunque la scelta (Padre Pio, Epist.III p. 414)


Ciò che manca all’umanità di oggi è la preghiera; figliolo, prega e fai pregare. (Padre Pio)

Ascoltiamo il Papa, preghiamo e facciamo pregare… (Padre Pio)

Non posso, poi, affatto credere e quindi dispensarti dal meditare solo perché a te sembra di non ricavarne nulla. Il sacro dono dell’orazione, mia buona figliuola, sta posto nella mano destra del Salvatore, ed a misura che tu sarai vuota di te stessa, cioè dell’amore del corpo e della tua propria volontà, e che ti andrai ben radicando nella santa umiltà, il Signore lo andrà comunicando al tuo cuore . (Padre Pio Epist III, p 979s)

La preghiera umile, accompagnata da lacrime, commuove il cuore di Dio, e da Giudice ce lo rende Padre pietoso. (Padre Pio)

La preghiera è la migliore arma che abbiamo, è una chiave che apre il cuore di Dio. (CE 40,Padre Pio)

“La potenza di Dio, è vero, di tutto trionfa;ma l’umile e dolente preghiera trionfa di Dio stesso, ne arresta il braccio, ne spegne il fulmine, lo disarma, lo vince, lo placca e se lo rende, quasi sarei per dire, dipendente e amico”. (Padre Pio)



Il nemico nostro, congiurato ai nostri danni, si fa forte con i deboli, ma con chi l’affronta con l’arma in pugno diventa un vigliacco (Padre Pio, Epist. II, p.77)


IN QUALE POSIZIONE PREGARE E MEDITARE?




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“prima orava solo inginocchioni adesso lo fa in ogni maniera”



Mi significò ( San Giuseppe da Copertino), che quando si trovava in quei primi fervori, faceva quello che più voleva nelle penitenze et in ogni altra cosa, perché non avrebbe detto pure un’Ave Maria se non fusse in ginocchioni, ma adesso non puol ciò fare se non quando si sente tirato da Dio, e perciò in ogni maniera dice l’orazioni vocali o fa orazione mentale, anco a sedere, anco stando a letto, in somma dove da Dio si sente tirato.


“Anche in letto si fa orazione”




Et a questo proposito dirò quello che mi raccontò nella festa di san Francesco il signor cardinale Rapaccioli, alla presenza di monsignor Montecatino vescovo di Foligno: che desiderava egli d’andare da questo Servo di Dio per richiedergli parere se avesse potuto recitare alcune sue solite orazioni mentre stava in letto, perché altrimenti non aveva tempo di poterlo fare, e quando andò dal predetto Servo di Dio in compagnia del Padre Generale, avendo il suo compagno aperto la porta, non sentivano il predetto Servo di Dio (San Giuseppe da Copertino) benché lo chiamassero, ma entrati nella cameretta dove sta il suo letto lo ritrovarono posto sul letto e stava appoggiato al suo capezzale e teneva li piedi sopra la sediola e così orava et aveva un volto angelico. Laonde mi disse detto Eminentissimo: Quindi mi viddi rispondere con il fatto proprio a quanto volevo ricercare intorno al dubbio se potevo stando a letto dire alcune orazioni, benché poi a bocca si sentì dire il medesimo, quando ce lo ricercò doppo che fu ritornato in sé dall’orazione e dall’estasi.

Cit: “I tre diari dell’Abate Rosmi su san Giuseppe da Copertino”,pag 189, edizioni messaggero padova


PER CHI PREGARE




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Pregate per i perfidi, pregate per i fervorosi, pregate per il sommo Pontefice, per tutti i bisogni spirituali e temporali della santa Chiesa, nostra tenerissima madre; e una preghiera speciale per tutti coloro che lavorano per la salute delle anime e per la gloria del celeste Padre (Padre Pio,Epist. II, p.70).


“Dopo l’amore di nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può far le uova e far nascere i colombini e le colombine dello Sposo.
Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio.
Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime”. (Padre Pio, Epist.III, p.707)



COME PREGARE E MEDITARE



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Come le api, che senza esitare attraversan talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l’aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: cosi voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio: tornate all’alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo. Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere sempre più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore ( Padre Pio, GF, 196ss).

Siate assidui nella preghiera e nella meditazione. Voi già mi avete detto di aver incominciato. Oh, Dio che questa è grande consolazione per un padre che vi ama al pari dell’anima propria! Continuate a progredir sempre nel santo esercizio dell’amore verso Iddio. Filate ogni giorno qualche poco: sia di notte, alla fiacca luce della lampada e tra le impotenze e la sterilità dello spirito; sia di giorno, nel gaudio e nell’abbagliante illuminazione dell’anima (Padre Pio, GF.173)


Vedi quel legno che fa tanto fumo? Finché non esce il fumo non entra il fuoco. Bisogna levare tutti gli affetti mondani, se vuoi che entri in te il fuoco dell’amor di Dio. La madre divezza il figlio
mettendo dell’amaro sulle mammelle. La Chiesa per divezzarci dalle vanità del carnevale ci propone l’amarezza delle Ceneri ( San Giuseppe da Copertino )



Staccati dal mondo. Ascoltami: una persona si annega in alto mare, una si affoga in un bicchier d’acqua. Che differenza trovi tra questi due; non sono egualmente morti? ( Padre Pio,AdFP.555)


Mucche e pecore ruminano di notte e da questo proviene il latte. Chi sente o legge cose che riguardano la propria salute, deve attentamente ruminarle per cavarne utile frutto. (Padre Pio SGP)

Tutte le preghiere sono buone, quando queste siano accompagnate dalla retta intenzione e dalla buona volontà. (AdFP,552,Padre Pio)

Se puoi parlare al Signore nell’orazione, parlagli, lodalo; se non puoi parlare per essere rozza, non ti dispiacere, nelle vie del Signore, fermati in camera a guisa dei cortigiani e fagli riverenza. Egli che vedrà, gradirà la tua presenza, favorirà il tuo silenzio, ed in un’altra volta rimarrai consolata quando egli ti prenderà per mano (Padre Pio, Epist III, p.982)

Devi parlare a Gesù anche con il cuore oltre che con le labbra; anzi, in certi frangenti devi parlargli soltanto con il cuore.( CE 40,Padre Pio)

Preghi di più e bene, cioè con il cuore e l’anima, e non soltanto con le labbra. (Padre Pio)

Pregare di più e con devozione: questa è la base per ottenere tutte le nostre richieste dal cuore di Gesù. (Padre Pio)

In Chiesa non si parla: si prega e si medita. (Padre Pio)

Nella quiete e nel silenzio cammina l’anima devota. (Padre Pio)

Sono necessarie due meditazioni al giorno: una la mattina, l’altra la sera, sul Crocifisso. Bisognerebbe stare sempre in meditazione. (Padre Pio)

L’anima cristiana non fa passare mai giorno senza meditare la passione di Gesù Cristo (Padre Pio, OP).

Dobbiamo fare orazione per il Signore, non per noi. La preghiera è un sacrificio, non è tutto dire?” (P. de Clugny, Cit. “L’adorazione” P. Colombano Vuilleumier)

Dal punto di vista umano, una meditazione di Aristotele potrà essere perfetta, ma dal punto di vista cristiano, una tale meditazione non avrà valore di orazione, perché priva dell’indispensabile elemento divino. La nostra attività va, quindi, comandata dallo spirito non dell’uomo, ma di Dio, come la mano dello scolaro che impara a scrivere. La sua calligrafia riesce tanto più perfetta quanto più si lascia guidare dalla mano del maestro. E’ quel lasciar fare di S. Francesco di Sales che non permette iniziativa fuorché quella di sottomissione. Cit.” La Preghiera”, Padre Colombano Vuilleumier

L’orazione mentale, come ogni preghiera, dovrebbe riassumersi in un atto di adorazione. Essa “separa i nostri sensi dagli oggetti esterni, e il nostro spirito dai sensi per innalzarlo a Dio” (Bossuet, cit. “L’adorazione”, Padre Colombano Vuilleumier)


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QUANDO SEI NELL’ARIDITA’…



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“Quando non si riesce di salire a Lui nella meditazione, lasciamo che Lui scenda a noi; umiliamoci nell’impotenza”. (Padre Pio)

Dio vi lascia in quelle tenebre per la sua gloria: qui è il vostro grande profitto spirituale. Dio vuole che le vostre miserie siano il trono della sua misericordia e le vostre impotenze il seggio della sua onnipotenza (Padre Pio Epist.III , p.964).

Tieniti fortemente e costantemente a Dio unita, consacrandogli tutti i tuoi affetti, tutti i tuoi travagli, tutta te stessa, attendendo con pazienza il ritorno del bel sole, allorquando piacerà allo sposo visitarti con la prova delle aridità, delle desolazioni e dei bui di spirito (Padre Pio, Epist.III, p.670)

Chi ha pazienza in ogni loco, non fa poco, non fa poco! (San Giuseppe da Copertino)

Cerchiamo di servire il signore con tutto il cuore e con tutta la volontà.Ci darà sempre più di quanto meritiamo (Padre Pio GP, 180).


Quando tu ti troverai appresso Dio nell’orazione, considera la tua verità; parlagli se puoi, e se non puoi, fermati, fatti vedere e non ti pigliare altro fastidio (Padre Pio, Epist.III, p.983)


Tu intanto non ti affliggere fino al punto di perdere la pace interna. Prega con perseveranza, con fiducia e con mente calma e serena (Padre Pio, Epist III, p. 452)

Le tenebre che a volte circondano il cielo delle anime vostre sono luce: per esse voi vi credete nel buio, ed avete l’impressione di trovarvi nel mezzo di un roveto ardente. Infatti quando il roveto brucia, l’aria intorno si riempie di nembo e lo spirito smarrito teme di non vedere, di non comprendere più nulla. Ma è allora che Iddio parla ed è presente all’anima: che ode, intende, ama e trema.

Non aspettate dunque il Tabor per vedere Iddio quando già lo contemplate sul Sinai! (GF, 174)


Se Gesù si manifesta, ringraziatelo; e se si occulta, ringraziatelo pure: tutto è scherzo d’amore (…)
(Padre Pio,AdFP, 563).


QUANDO SEI TENTATO…




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E’ una gran tentazione non avere tentazioni. (San Giuseppe da Copertino)

Non ci dice forse lo Spirito Santo che come l’anima si accosta a Dio deve prepararsi alla tentazione? Su, dunque, coraggio, mia buona figliuola; combatti da forte e ne avrai il premio riservato alle anime forti (Padre Pio, Epist. III, p.423)

Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere. La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci, ma bisogna trionfarvi (Padre Pio, CE,33).

Le tentazioni, gli sconforti, le inquietudini sono merce offerta dal nemico (Padre Pio)

Se l’anima conoscesse il merito che si acquista nelle tentazioni sofferte con pazienza e vinte, sarebbe tentata di dire: Signore, mandami le tentazioni. (Padre Pio)

Non vi spaventino le molte insidie di questa bestia infernale: Gesù, che è sempre con voi e che combatterà con voi e per voi, non permetterà giammai che voi possiate venire contraffatta e vinta (Padre Pio Epist.III, p.49)

So che il Signore permette questi assalti al demonio perché la sua misericordia vi rende a sé care e vuole che voi pure lo rassomigliate nelle angosce del deserto, dell’orto, della croce; ma vi dovete difendere allontanandolo e disprezzando le sue maligne insinuazioni in nome di Dio e della santa ubbidienza. (Padre Pio, Epist.III, p.584).

Quando l’anima geme e teme di offendere Dio, non l’offende ed è lontanissima dal far peccato (Padre Pio Epist. II, pag.61)

L’essere tentato è segno che l’anima è bene accetta al Signore (Padre Pio Epist. III, pag.50)

“Le pene ed i patimenti interni dalla medesima Serva di Dio (Santa Veronica Giuliani) non furono di minor peso ed acerbità; poiché, oltre le lunghe aridità, desolazioni, oscurità ed abbandoni di spirito, ciò che soffrì generosamente da’ demoni, quasi per tutto il tempo che portò l’abito Religioso con ugual penosissimo tormento dello spirito, non fu punto inferiore, e di non minore ammirazione. Le tentazioni d’impurità, di bestemmie, di disperazione contro la Fede, contro ogni virtù furono gagliardissime, quasi continue, e per molto tempo ostinate”(…) (da Breve Ristretto della vita della B. Veronica Giuliani da Mercatello, Davoglio, e figlio 1828)

Osserva bene: sempre che la tentazione ti dispiacerà, non vi è da temere. Ma perché ti dispiace ella se non perché non vorresti sentirla?
Queste tentazioni si importune vengono dalla malizia del demonio, ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica l’oro che vuol mettere nei suoi tesori.
Dico ancora: le tue tentazioni sono del demonio e dell’inferno, ma le tue pene ed afflizioni son di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
No, no mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi ( Padre Pio, Epist III, p.632s).


Non vi sforzate di vincere le vostre tentazioni perché questo sforzo le fortificherebbe; disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; rappresentate nelle vostre immaginazioni Gesù Cristo crocifisso tra le vostre braccia e sopra i vostri petti, e dite baciando più volte il suo costato: Ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità! Io vi terrò stretto, o Gesù mio, e non vi lascerò finché non mi abbiate posto in luogo di sicurezza (Padre Pio, Epist III,p.570)

Finiscila con queste vane apprensioni. Ricordati che non è il sentimento che costituisce la colpa ma il consenso a siffatti sentimenti. La sola volontà libera è capace di bene o di male. Ma quando la volontà geme sotto la prova del tentatore e non vuole ciò che le viene presentato, non solo non vi è colpa, ma vi è la virtù (Padre Pio, CE, 34).

QUANDO TI SENTI SCORAGGIATO…



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Gli uomini mancano, ma Dio non manca mai. Se avrai fede nella provvidenza di Dio, riceverai quanto brami. (San Giuseppe da Copertino)

Il Salvatore non conosce uomini fatti, ma uomini da rinnovare continuamente. Ecco perché si è trasformato in fermento per ogni anima che desideri completarsi. (Card. Saliège: Ecrits spirituels)

La preghiera deve essere insistente in quanto la insistenza denota la fede.(AdFP,553 Padre Pio)

Se c’è legna verde al fuoco si deve soffiare e lacrimare per il fumo prima che s’accenda. Così chi domanda le grazie a Dio: domandare, piangere e perseverare, finché Dio non concede ogni cosa insieme ( Padre Pio, SGP)

Non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ma, riconoscendoti per quella che sei, ti arrossirai della tua infedeltà a Dio ed in lui confiderai abbandonandoti tranquillamente sulle braccia del celeste Padre, come un bambino su quelle della propria madre ( Padre Pio, AP)

Abbi pazienza nel perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di cominciare a piccoli passi,finché abbi gambe per correre, e meglio ali per volare; contentati di fare l’ubbidienza, la quale non è mai una piccola cosa per un’anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e rassegnati di essere per ora una piccola ape da nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio ed agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui (Epist. III. p.980 Padre Pio)

Non vi abbandonate mai a voi stessa. Ogni fiducia ponetela in Dio solo (Padre Pio,Epist. II, p. 64).

Terribile è la giustizia di Dio. Ma non scordiamo che anche la sua misericordia è infinita (Padre Pio GP,138)

Anche ammesso tu avessi commesso tutti i peccati di questo mondo, Gesù ti ripete: ti sono rimessi molti peccati perché molto hai amato (CE, 16).

Io non mi stancherò di pregare Gesù. E’ vero che le mie preghiere sono degne piuttosto di castigo che di premio, perché troppo ho disgustato Gesù con i miei innumerevoli peccati; ma alla fine Gesù si muoverà a pietà di me (Epist I, p. 209).

QUANDO TI SENTI INUTILE…




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La vera e perfetta preghiera è fare la volontà di Dio. (San Giuseppe da Copertino)

Solo un generale sa quando e come adoperare un suo soldato. Aspetta; giungerà anche il tuo turno (AdFP,555). (Padre Pio)

Meditiamo quello che siamo: un nulla, miseria, una debolezza, una perversità senza limiti e attenuanti, capaci di lasciare il bene per il male; e, per amore dello stesso male, andare contro il sommo Bene che è Dio. Umiliamoci sotto la potente mano di Dio. (Padre Pio)

“… Non avendone più il sentimento, crediamo di non avere né fede, né speranza, né carità. Se in quei momenti continuano a credere e volere amare, anche senza poterlo discernere, questa agonia rende l’amore straordinariamente puro. Spoglia l’anima di ogni effetto mondano, la distacca dalla stima di sé, dall’attaccamento alle consolazioni spirituali che prima le sembrava tutta la sua vita e santità. Questa prova fa morire l’anima a se stessa, separandola da tutto ciò che aveva ed era. “ O Signore che pena per un’anima che ti ama, ignorare di possedere il tuo amore per cui combatte. Il fiore del perfetto amore sta precisamente nel tormentare col dubbio di non avere quell’amore con cui e per cui si combatte” (S. Francesco di salès, Introd. Alla Vita dev.- “La Preghiera” di Padre Colombano Vuilleumier)


QUANDO NON HAI TEMPO…



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Quando non c’è tempo, è da preferirsi alla preghiera vocale, la meditazione che è più fruttuosa”. (Padre Pio)

Se non ti è concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc., non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesù sacramentato ogni mattina, devi stimarti fortunatissima.
Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell’anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l’anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore.
Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente ( Padre Pio, Epist. III, p. 448).



QUANDO SEI DISTRATTO…



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Quando avete distrazioni, non vi distraete di più fermandovi a considerare il perché e il per come. A guisa di un viandante che sbaglia via e, appena se ne accorge, subito si rimette sulla buona strada, così voi continuate a meditare senza fermarvi sulla distrazione avuta. (Padre Pio)

Il Divino Maestro ci comanda l’orazione continua perché essa, di per sé, non esige l’attenzione attuale. L’intenzione iniziale rimanendo abituale trasforma in preghiera tutto ciò che accettiamo dalla Volontà del Signore anche le distrazioni, perfino il sonno voluto da Dio per la salute. ( Padre Colombano Vuilleumier)

Il valore della preghiera cristiana non dipende né dalla concentrazione, né dall’attenzione, né dalla mancanza di distrazioni, ma dalla fede e dall’amore. Quanto maggiore è la fede e più intenso è l’amore per il Signore e più ardente il desiderio di Lui, tanto più profonda ed efficace è la preghiera. A questo proposito è utile richiamare un insegnamento di san Tommaso d’Aquino: chiedendosi se la preghiera debba essere “attenta”, egli osserva che l’attenzione è assolutamente necessaria alla preghiera affinché essa raggiunga “meglio” il suo fine; ma affinché sia meritoria ed efficace, non si richiede di necessità l’attenzione per tutta la durata della preghiera, ma basta la prima intenzione con la quale una persona si accosta alla preghiera: “ Si deve dunque dire che prega in spirito di verità colui che si mette a pregare per impulso dello Spirito santo, anche se poi la mente divaga per qualche debolezza, non di proposito” (Summa Theol, II-II, q. 83, a. 13, ad 1 et 3)


QUANDO SEI NELLA SOFFERENZA…



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Il lino produce fiori celesti che rallegrano l’occhio, ma poi viene carpito e pettinato per farne la tela e i corporali dove posare il Corpo di Cristo. Così chi comincia a servire Dio, viene prima allettato con dolcezze, che poi si cambiano in aridità e mortificazioni, ma alla fine arriva a fare una tela così bella che Gesù con le sue delizie si riposa nell’anima sua. (San Giuseppe da Copertino)

Gli angioli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un’anima di dire con certezza: Mio Dio, vedete bene che io vi amo! (Padre Pio FM,166)

La sofferenza dei mali fisici e morali è la più degna offerta che puoi fare a colui che ci ha salvato soffrendo (P Pio, Epist. III, p.482)

Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire ( Padre Pio CE,25).

L’oro si cava dalle miniere con gran fatica. Alcuni affetti santi si cavano dalle viscere dell’uomo per mezzo di varie difficoltà, finché si arriva alla perfezione della virtù. ( Padre Pio, SGP)

Certe dolcezze interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la svogliatezza, l’impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il dolore è piacevole. L’esilio è bello, perché si soffre e possiamo cosi dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso Padre Pio GB,35)

Quando sentite aggravare su di voi il peso della Croce, pregate che Dio vi consoli: così facendo non operate affatto in modo contrario alla volontà di Dio, ma starete con lo stesso Figliuolo di Dio che pregò il Padre suo nell’orto. Ma se anche a Lui non piace farlo, siate pronti a pronunciare con lo stesso Gesù il “fiat”. (Padre Pio)

Dio vuol essere pagato con la stessa moneta che ha sborsato per noi: dolore, pene e morte. Questo avviene quando si soffre volentieri e con ringraziamento per amor di Dio. (Padre Pio SGP)

Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera (Padre Pio, CC,38)

Se soffri con rassegnazione al suo volere tu non l’offendi ma lo ami. E il tuo cuore avrà grande conforto se pensi che nell’ora del dolore Gesù stesso soffre in te e per te. Egli non ti ha abbandonato quando fuggivi da lui; perché dovrebbe abbandonarti ora che nel martirio dell’anima tua gli dai prove d’amore? (Padre Pio GF, 174)

Lasciate pure che la natura si risenta dinanzi il soffrire, poiché niente vi è in questo di più naturale all’infuori del peccato; la vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre superiore ed il divino amore non verrà mai meno nel vostro spirito, se non tralasciate la preghiera (Padre Pio, Epist III, p. 80)

QUANDO SEI AGITATO…



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Prega, spera, non agitarti. L’agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera”. (Padre Pio)

I santi si fanno in terra e non in paradiso, perciò bisogna faticare, patire, stentare quaggiù, per ottenere il premio del cielo. Non si possono avere due paradisi: godere in questo mondo e nell’altro. Perciò, se patirai, abbi pazienza. (San Giuseppe da Copertino)

“Perché vi affannate tanto, per poter meditare come immaginate? La meditazione è un mezzo per salire a Dio, ma non un fine. La finalità della meditazione è l’amore di Dio e del prossimo. Amate il primo con tutta l’anima vostra e senza riserva, amate il secondo come un altro voi e avrete raggiunto la mèta della meditazione”. (Padre Pio)

Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti, ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto ( Padre Pio, Epist. III, p.579)

La ragione vera per cui non sempre riesci a far bene le tue meditazioni,io la rinvengo in questo e non mi sbaglio.
Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti.
Figlia mia, sappi che quando uno cerca con gran fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai.
Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente, di fermarsi sull’oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell’anima specificamente nella parte affettiva.
Non conosco altro rimedio al riguardo all’infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare. (Padre Pio, Epist. III, p.980s).


IN PRATICA
( di Padre Colombano Vuilleumier )




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La vera spiritualità o santità cristiana non esige la gioia, sentimento piuttosto egoistico della parte inferiore, sensibile. Esige solo la pace, stato spirituale, pace spesso neppure sentita, negativa, che consiste nell’assenza di rimorsi. Bisogna sapere accontentarsene.

Se non hai consentito alla tentazione, hai già abbastanza resistito. Non occorre nessun atto esplicito (S. Francesco di salès). Abbi fede nella tua buona volontà santificata dalla grazia!

Quando non si è capaci di altro, basta non ribellarsi. Il non ribellarsi è già sottomettersi. Il Signore non esige di più. Neppure tu devi esigere da te più di quanto esiga Lui.

“Dicendo addio al lettore, gli chiedo di unirvi a me nella preghiera al Dio della Verità perché mi conceda il dono dell’amore nel pensiero, nelle parole e nelle opere” (Ghandi).

Poiché “ al tramonto della vita saremo giudicati sull’amore” (S. Giovanni della Croce)



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Opere consultate citate:

“La Preghiera” di Padre Colombano Vuilleumier, Eremo Montegiove
Fano;

“ Buona Giornata”, Convento Cappuccini di 71013 San Giovanni Rotondo
(Foggia)

“Con Maria verso Gesù” di frà Crispino Lanzi;

“ Adorazione eucaristica, Fausto Casa, Edizioni Messaggero Padova;

“ I tre diari dell’Abate Rosmi su San Giuseppe da Copertino, di Gustavo
Parisciani, Edizioni Messaggero Padova;

“Padre Pio, Breviario”, Rusconi Libri, viale Sarca 235, 20126 Milano;

“ L’Amore di Gesù eterna sapienza, codice 8366, Editrice Shalom,
Camerata Picena (AN).




INOLTRE;




Altre opere consigliate per la preghiera e la meditazione;

“Il libro delle novene” Editrice Ancilla, CP 228,31015 Conegliano (TV);

“Tempo di preghiera” Editrice Ancilla, CP 228- 31015 Conegliano (TV);

“Pregate Sempre, con la Vergine Maria, San Francesco d’Assisi e San’Antonio di
Padova”, Edizioni Messaggero Padova.

“Pregate, pregate, pregate” Editrice Shalom, Camerata Picena (AN);



Edited by lapecorellasmarrita - 19/11/2023, 11:03

Tags:
B 5-MEDITAZIONE E PREGHIERA
 
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